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STORIA
Il prefisso Aci è condiviso con altre 7 località del versante orientale etneo. L’ origine è legato alla presenza di un corso d’ acqua con un percorso prevalentemente sotterraneo, ora cancellato dalle eruzioni.
La leggenda associa la bellissima ninfa Galatea che ama, riamata, il pastore Aci, che viene ucciso da Poliremo, folle di gelosia.
Dalle lacrime della ninfa sorge, per volere degli dei, il fiume Aci, che oggi scorre sotterraneo.
Alle origini, Acireale si estendeva dal porto di Capo Mulini all’attuale contrada Reitana, dove le concerie ed i mulini prosperavano grazie alle tante sorgive e dove, fin dall’epoca romana, le terme sfruttavano le proprietà benefiche delle acque sulfuree provenienti dall’Etna.
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L’ attuale posizione della città si deve probabilmente ai pirati che costrinsero gli abitanti della costa, a metà del XIV sec., a rifugiarsi sul pianoro lavico .
Il nome, Acireale, fu attribuito alla città nel 1642 da Filippo IV, re di Spagna e di Sicilia, che la rese diretto dominio reale. Dopo il terremoto del 1693, fu ricostruita all’ insegna del barocco secondo un piano urbanistico del duca di
Camastra.
DA VEDERE
In Piazza Duomo: il Municipio è un esempio di
barocco etneo, edificato nel 1659, restaurato dopo i terremoti del 1693 e del 1818, con lo splendido portale guarnito di mascheroni che sorreggono i balconi.
La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo: completata nella prima metà del ‘700, all’ interno impreziosita da tele dei pittori acesi Pietro Paolo Vasta e Giacinto
Platania.
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La Cattedrale (1597-1618): arricchita dal prospetto che fu completato alla fine dell’800 dall’architetto G.B.
Basile.con all’interno affreschi di Pietro Paolo Vasta, Giuseppe Sciuti, Francesco Mancini e pregevoli tele di Vito D’Anna e Giacinto
Platania. Nel pavimento del transetto, una meridiana concepita dall’astronomo danese C.F.
Peters, realizzata nel 1843 dallo scultore Carlo Calì.
In Piazza Duomo – Via Cavour – Piazza S. Domenico: chiesa di San Domenico: scenografico prospetto del 1837 con All’interno, opere di Alessandro Vasta.
Altro importante edificio è la chiesa di San Sebastiano, (seconda metà del sec.
XVII), dalla bella facciata barocca, con quel campanile che non è ai lati, ma nel corpo della chiesa, una soluzione architettonica originale e ricorrente nel Val di Noto: di fatto, è un prolungamento della facciata. La balaustra e le statue, opera di Gian Battista Marino, sono aggiunte del 1754. Nell'interno, affreschi di Pietro Paolo Vasta
e Vito d'Anna. Il Vasta citato era un bravo pittore locale e questo spiega la sua attività particolarmente estesa ad Acireale, dove troviamo sue opere anche nelle chiese di San Camillo dei Crociferi e del Suffragio.
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In Via Marchese di San Giuliano ha sede la
Biblioteca e Pinacoteca Zelantea. Alla Biblioteca, 160.000 volumi, molti dei quali di pregio e rarità, è annesso l’Archivio storico comunale. La Pinacoteca convive, in sale separate, col Museo archeologico e il Museo del Risorgimento. Nella Pinacoteca Zelantea si trova l'originale del gruppo marmoreo della ninfa Galatea e del pastore Aci ucciso per gelosia da Polifemo con un masso scagliato dall'Etna, opera del XX secolo, dello scultore locale Rosario
Anastasi; una copia del gruppo marmoreo si trova al centro della Fontana dei cigni nei Giardini pubblici della Città. Vi sono naturalmente altre opere d'arte in questa città (come per esempio, l'interno neoclassico della chiesa dei Filippini) che si lascia ai visitatori di scoprire. Acireale è anche la città delle terme (denominate di Santa Venera).
Attraente è anche il Palazzo Musumeci, dalla elegante facciata barocca, che nel 1806 ospitò Ferdinando IV di
Borbone, e Piazza San Domenico – Via Musmeci – Piazza Alfio Grassi – Piazza Mazzini – Piazza Lionardo Vigo:
la Basilica Collegiata di San
Sebastiano. Di impianto tardo
cinquecentesco, fu completata nella seconda metà del ‘600, restaurata ed arricchita dopo il terremoto del 1693. Splendidi gli affreschi di Pietro Paolo Vasta, Venerando Costanzo, Francesco Mancini.
CARNEVALE
FESTE E FOLKLORE
Il Carnevale di Acireale è una grande festa di piazza che, per undici giorni, coinvolge la Città in un generale sforzo creativo ed organizzativo. I carri allegorico-grotteschi in cartapesta (gigantesche opere d’arte in movimento) e i carri infiorati (realizzati con fiori freschi) sono le attrazioni di una manifestazione che ogni anno richiama milioni di visitatori. Il Carnevale di Acireale è stato scelto dal grande regista Michelangelo Antonioni per girare una sezione del video che ha rappresentato l’Italia all’Expo di Siviglia del 1992.
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Municipio
Indirizzo: Via Lancaster, 13
Tel.: 095 8951111
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