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MUSEO DELLA CERAMICA

 

Il Museo della ceramica di Caltagirone è un importante Museo che raccoglie reperti di ceramiche a partire dalla preistoria.

Indice [nascondi]
1 Caratteristiche 
2 La sede 
3 La dotazione del Museo 
4 Voci correlate 
5 Collegamenti esterni 



Caratteristiche [modifica]
Il Museo espone una preziosissima collezione di ceramiche e maioliche, circa 2.500 reperti, che forniscono al visitatore una visione pressocchè completa della storia di questo tipo di manufatto e dell'evoluzione di quest'arte. È secondo solo al Museo di Faenza per quanto riguarda la documentazione dell'arte ceramica.


La sede [modifica]
Il museo è ospitato in un originale edificio, di costruzione degli anni Cinquanta, in pietra calcarea, il cui ingresso è preceduto da un armonico portico ad arcate sostenute da pilastri e colonne. Nel 1965, venne inaugurato come sede museale, dopo interventi di riattamento e di allestimento.

L'itinerario di accesso è in via Roma, l'antica strada regia Maria Carolina, aperta nel Settecento per creare un collegamento tra la parte vecchia della città e la zona nuova di Santa Maria del Gesù. Il percorso di Via Roma, che fiancheggia il Giardino pubblico è delimitato da una balaustra con raffinate e fantasiose decorazioni in maiolica che accompagnano il visitatore fino al cosiddetto Teatrino, una scalinata a terrazza decorata con mattonelle in ceramica del Settecento ( ideata dall'architetto siracusano Natale Bonajuto); in cima ad essa si erge il Museo della Ceramica.


La dotazione del Museo [modifica]
Il Museo s'articola in sette sezioni:

Sala didattica: offre una panoramica della produzione ceramica dalla preistoria ai nostri giorni. Da segnalare un cratere del V secolo a.C., decorato a figure rosse che raffigura la bottega di un vasaio al lavoro sotto protezione della dea Atena che fu ritrovato all'interno di una fornace attiva a Caltagirone in età greca. 
Ceramica preistorica, protostorica, greca, siceliota e bizantina. La sala espone molti manufatti dell'eneolitico provenienti da Sant'Ippolito, quali il vaso mistiforme e la fiaschetta, dalle contrade Angelo, Moschitta, Balchino e da località al di là del Salso. Inoltre è visibile la grande tomba del V secolo a. C. rinvenuta in via Escuriales ed il chiusino tombale in calcare con sfingi attergate e scena di danza funebre in rilievo, trovato nella necropoli di Monte San Mauro, del VI secolo a.C.. Vi sono esposte inoltre ceramiche greche a figure nere e rosse, terrecotte ellenistiche e vetri romani della collezione Russo-Perez. 
Patio riservato ai modellini di forni medievali. Sono visibili le riproduzioni in scala di due delle quattro fornaci medievali rinvenute nel 1960 ad Agrigento ( modellini del prof. Antonino Ragona). La prima fornace è del periodo arabo, la seconda d'epoca angioino- aragonese. 
Ceramica medievale. Nella sala sono esposte ceramiche siculo-arabe dal X al XV secolo. Fra le più antiche quelle ben documentate rinvenute ad Ortigia, nell'area del Tempio d'Apollo,ove si trovavano fornaci per la produzione ceramica in età medievale. Da notare: una ciotola del X secolo, con invetriatura piombifera e decorazione dipinta in giallo verde e bruno; ciotole in protomaiolica decorate in in bruno e verde o in policromia del XIII secolo, ed un terzo gruppo decorato in bruno del XIV secolo; e poi brocche, anfore e boccali. Le brocchette sono dotate di un particolare filtro all'attacco del collo, forse per le impurità dell'acqua dei pozzi. Nei reperti a partire dal XV secolo l'invetriatura del rivestimento delle ceramiche diviene più brillante e corposa assumendo le caratteristiche dello smalto. Da questo secolo vengono definite maioliche. Di tale periodo sono ciotole decorate in monocromia in blu con motivi fitomorfi, piatti decorati in blu e lustro con motivi floreali. 
Ceramica rinascimentale. Sono esposte maioliche per la mensa o per la conservazione dei cibi e decorate in blu, blu e verde o blu e giallo, prevalentemente di produzione di Caltagirone; coppe e ciotole con motivi vegetali e floreali e numerose maioliche del XVII secolo. 
Ceramica barocca. Si trovano anfore da sacrestia e acquasantiere con applicazioni plastiche, del XVII secolo con soggetti vegetali, animali e piccole figure di santi. 
Grande sala con panoramica di tutta la maiolica siciliana dal XVII al XIX secolo. Nelle vetrine pregevoli vasi, albarelli, bombole che raffigurano angeli, santi, stemmi e profili femminili. Stupende lucerne antropomorfe e maioliche con decorazioni in smalto blu turchino. Inoltre pavimenti maiolicati, grandi vasi ornamentali in maiolica e mattonelle segnaporta smaltate. Ed originali scaldamani in maiolica del XVII secolo a forma di pesce o di tartaruga. Infine, ceramiche d'autore, fra cui le terrecotte settecentesche di Giacomo Dongiovanni (1772-1859): la Natività, la Bottega del Ciabattino, lo Zampognaro e i Suonatori Ciechi. Il presepe di Giuseppe Dongiovanni Vaccaro ed il gruppo in terracotta raffigurante una lite fra nuora e suocera. Completano l'esposizione altri gruppi figurati di Giuseppe Vaccaro e di Giuseppe Failla, in particolare l'opera raffigurante San Giacomo Maggiore Apostolo. 
Il Museo della Ceramica fornisce anche un servizio didattico di approfondimento, con l'uso di apparecchi audiovisivi e multimediali.

 

 

Museo Regionale della Ceramica 
Caltagirone (Catania). Via Roma, Giardino Pubblico 
Tel. 0933/58418-0933/58423 Fax 0933/26972
Google Maps 
Struttura amministrativa 
Si accede al museo dalla via Roma, uno dei principali assi viari della città, che congiunge la stazione ferroviaria al centro storico. 
Il museo è ubicato a ridosso della villa comunale di Caltagirone, giardino di interesse storico-artistico progettato nel 1850 da Giovan Battista Filippo Basile e completato nei primi del '900 con l'ingresso meridionale in stile liberty, opera dell'architetto Michele Fragapane. 

La sede museale è una costruzione degli anni Cinquanta. L'edificio nel 1965, dopo interventi di riattamento e di allestimento museale, viene inaugurato come sede dell'Istituzione. 
Particolarmente suggestivo è l'ingresso al museo a cui si accede da un portico ottocentesco che fa da coronamento al cosiddetto "Teatrino" (un belvedere realizzato nel Settecento su progetto del Bonaiuto), scenografica struttura architettonica costituita da una sequenza di scalinate con decori in ceramica. 

Il museo illustra attraverso la raccolta di manufatti provenienti da tutta la Sicilia la produzione storica di ceramica nell'isola, dalla preistoria fino agli inizi del novecento, con particolare riferimento ai manufatti di Caltagirone. 
Di Caltagirone infatti, sede di fabbricazione di ceramiche, si hanno notizie sin dal periodo della conquista musulmana dell'isola. Attraverso i secoli la città ha continuato ad essere centro di fiorente produzione ed ancora oggi è uno dei principali riferimenti dell'arte ceramica in Italia. 

Le collezioni. I manufatti esposti provengono in gran parte dal locale Museo Civico e dalle raccolte appartenenti all'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica "Luigi Sturzo", ma vi sono anche materiali concessi in deposito da altri musei regionali siciliani ed ancora la pregevole collezione Russo Perez, acquistata dalla Regione Siciliana alla fine degli anni '50. 

L'ordinamento del museo è articolato in tre sezioni: 

Sezione del Mondo Antico 
sala B reperti ceramici dell'età preistorica, protostorica, classica romana e paleocristiana 

Sezione Medioevale 
patio C modellini in scala di alcune fornaci medioevali di Agrigento. 
sala D manufatti ceramici dal X al XV sec. 
(stucchi di epoca normanna della chiesa di S. Giuliano di Caltagirone). 

Sezione Postmedioevale e Moderna 
sale E ed F ceramiche di Caltagirone dal XVI al XVIII sec. 
sala A ceramiche di Caltagirone dal XVIII al XIX sec. 
sala G manufatti rappresentativi di tutte le fabbriche siciliane 

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