STORIA
Vi sono alcune aree archeologiche con reperti del Neolitico, insediamenti greco -romani e bizantini
nella contrada Erbe Bianche e i resti di un acquedotto d'età greco-romana.
Da ricordare i resti dell'antica Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria de munasterio
Albo, citata in alcuni documenti trecenteschi. Dell'originaria costruzione, distrutta dall'eruzione del 1669, oggi resta solo parte dell'antico campanile.
Il nome del paese deriva dal monastero "bianco" dei Benedettini, distrutto dall'eruzione del 1669. Già casale della città di Catania, fu acquistato nel 1640 dal genovese Giovanni Andrea Massa, e nel 1642 dalla famiglia Trigona, che ne ottenne nel 1685 il titolo ducale. Il centro attuale è a ridosso della colata lavica che nel 1669 sommerse l'abitato. Un'altra distruzione fu causata dal terremoto del 1693, ma il paese rinacque nel XVIII sec. .
MONUMENTI
Due chiese dominano alla sommità dei due colli sui quali è posto il paese. La Chiesa Madre, Santa Maria delle Grazie, in Via Giordano Bruno, custodisce varie opere del XVIII sec. e una statua, la Madonna delle Grazie, di Antonello Gagini.
La chiesa di San Nicolo' conserva una tavola del XVI sec., raffigurante la Madonna del Rosario.
Nelle vicinanze dell'abitato, hanno un interesse storico e artistico le rovine di un acquedotto romano.
|