Estate in sicilia

   

i più bei luoghi di sicilia. Discutiamone nel forum !

 
 
 Provincia di Messina

Comune di Forza d'Agrò

le più belle isole della sicila. Discutiamone nel forum

 


 

Come si arriva: Sulla A18 ME-CT, uscita Roccalumera, si prosegue verso Santa Teresa di Riva e successivamente verso Sant'Alessio Siculo superando il paese si sale lungo la collina ed al bivio dove si trova il castello di S.Alessio si prende la strada verso Forza d'Agrò e dopo circa 5 km si arriva a destinazione.

Panorama

(clicca sull'immagine per ingrandire)

 

Chiesa Madre di S. Maria Annunziata ed Assunta (sec. XVIII)

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Forza d’Agrò, a quattro chilometri dalla costa orientale dell’isola, in provincia di Messina, è tra i centri più suggestivi per la bellezza dei panorami e per il suo patrimonio storico – artistico.

Non è accertato se nella Valle e sulle colline ove oggi si estende il territorio forzese abbiano vissuto i Sicani o i Siculi. Forse presso la Valle d’Agrò sorgeva un villaggio o un posto commerciale fenicio di nome Phoinix, mentre sulle alture interne esisteva una cittadella (Kallipolis o Agrilla), andata poi distrutta.

I Greci sopraggiunsero tra VIII e V secolo a.C. e chiamarono ‘Arghennon ‘akron, vale a dire “promontorio d’argento”, per i riflessi della sua pietra bianca, l’attuale Capo S. Alessio. Tale denominazione a poco a poco si è trasformata in ‘Argon ‘Agron e, quindi, in Agrò.

Per quanto riguarda il luogo ove sorge attualmente Forza d’Agrò, si è pensato all’esistenza di una fortezza, un luogo fortificato.

Dopo la conquista romana del 135 a.C., la specificazione greca di “Arghennon” è stata sostituita da quella latina “Agrillae” ed il villaggio, il borgo, i gruppi di case esistenti nella vallata ai margini della Fiumara d'Agrò, hanno assunto il nome di “Vicum Agrillae”.

La zona è quindi passata sotto il dominio dei Bizantini rimanendovi per quasi tre secoli (536 – 827). Sui poggi dell’Agrò la comunità basiliana ha esercitato il culto di rito greco – orientale, favorendo la nascita del Monastero e della Chiesa dei S. S. Apostoli Pietro e Paolo d’Agrò.

Per sfuggire alle scorrerie di popoli stranieri, la gente si è riversata nelle campagne, popolando pendii scoscesi e valli interne poste al riparo, in località Casale. Nel secolo VIII sono divenuti sempre più frequenti le incursioni arabe.

Al conte Ruggero il normanno ed ai suoi successori si attribuisce la costruzione del Castello di Forza d’Agrò e la riedificazione del Monastero dei S. S. Pietro e Paolo, distrutto dagli arabi. E’ grazie ad un diploma di Ruggero II del 1117, che si fa per la prima volta menzione del “Vicum Agrillae”. Quando il Vicum non è stato più sufficiente ad un popolo in espansione ed in cerca di sicurezza e di indipendenza, la gente si è spostata più a monte, presso l’attuale collocazione. In contrada Magghia, un quartiere è cresciuto su un’ampia spianata. Attorno all’austera Guardiola del Castello è sorto via via anche il pittoresco borgo del Quartarello.

Vista del Castello Normanno del sec. XII

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Parco Comunale

(clicca sull'immagine per ingrandire)

La cittadina, per la presenza del Castello, ha preso il nome di “Fortilicium d’Agrò”, cioè Fortezza d’Agrò, che nel tempo si è abbreviato in Forza d’Agrò.

E’ nel secolo XIV che il paese, a poco a poco, ha cominciato a prendere forma nel luogo che ha conservato per sempre, rannicchiato intorno al Castello.

Dopo la rivoluzione del 1674, che ha visto coinvolti Spagnoli e Francesi, Forza d’Agrò, rimasta fedele alla Spagna, sconfitta, è stata trattata come terra di conquista. Assorbita da Savoca, perdeva tutti i privilegi donati da Ruggero II. L’Università d’Agrò non perdeva occasione di rinvangare i privilegi concessile dal re normanno: tutto il primo cinquantennio del ‘700 è stato caratterizzato da questa lotta tra i Forzesi e il Grande Ammiragliato. Ma la cittadina, pur rappresentata da Ufficiali coraggiosi, si è dovuta quasi sempre inchinare alle autorità reali.

Agli inizi dell’800, per difendere l’isola e il re dagli attacchi di Napoleone, gli Inglesi hanno occupato il Castello di S. Alessio e il Castello di Forza d’Agrò.

Una legge del 1866, riguardante la soppressione delle corporazioni religiose, ha permesso allo Stato di appropriarsi dei beni ecclesiastici. Anche i monaci Francescani di Santa Caterina e quelli di Sant’Agostino sono stati costretti a lasciare i loro conventi. I Monasteri si sono svuotati e l’Amministrazione comunale forzese si è così insediata nell’ex – convento agostiniano.

Nei primi anni del ‘900 molti forzesi hanno lasciato il paese in cerca di fortuna. Le destinazioni transoceaniche, soprattutto le Americhe, hanno prevalso su quelle europee.

Nella zona di Forza d’Agrò è mancata quasi del tutto l’esperienza dell’occupazione nazista. I tedeschi hanno comunque lasciato traccia della loro presenza in una lunga galleria scavata nel Capo S. Alessio.

 

Panorama della riviera verso Messina

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Antica strada Medioevale nel centro di Forza d'Agrò

(clicca sull'immagine per ingrandire)

 

Sovrastano il paese i ruderi del Castello del XVI secolo, oggi adibito a cimitero. L’edificio sarebbe stato costruito in epoca normanna, forse sui ruderi di una costruzione preesistente, per volere del gran conte Ruggero, disfatto dal tempo è ricostruito nel 1595 per volere dei giurati e dei deputati di Forza d’Agrò. Nella metà del XIX secolo, parte è destinato a cimitero e si inseriscono all’interno della cinta muraria, in modo casuale, manufatti tombali.

Il complesso fortificato sorge nel posto più alto e meno accessibile della Valle d’Agrò, ad oltre 420 metri s.l.m.. Ad esso si accede alla fine di una lunga e ripida scalinata di pietra che s’inerpica, stretta e sinuosa, a ridosso della rupe intorno alla quale si è sviluppato l’insediamento. Il castello ha una posizione tale da dominare su un versante la valle e, sul versante opposto, consentire la sorveglianza della costa, oltre naturalmente sovrastare l’abitato il cui tessuto edilizio giunge a toccarne le strutture. Un asse visuale lega il sagrato del convento di S. Agostino con il fortilizio.  

La chiesa di S. Francesco, di recente restauro e risalente al XVI secolo.

Nel 1576 è stata eretta la chiesa della Triade, preceduta da una lunga scalinata. Il prospetto è stato ricostruito sopra l’ossatura del 1400 e ha un interessante portale del XVI secolo di forme gotico – catalane. L’interno della chiesa è ad una sola navata ed è contraddistinto dal contrasto che i quattro altari, caratteristici per le strutture in legno colorate di blu oltremare con fregi d’oro pallido, fanno con le pareti bianche e prive di decorazioni. Da notare un gonfalone processionale in legno di forme gotiche (XVI secolo).

Agli inizi del ‘700 risale il Duomo dedicato a Maria SS. Annunziata e Assunta. La chiesa era stata edificata già nel ‘400 ma, nel 1648 e poi nel 1693, aveva subito gravi danni a causa dei terremoti. La chiesa matrice presenta elementi compositi e decorativi di ascendenza spagnola, ma l’andamento ondulato e piramidale, con volute a chiocciola e pennacchi, rispecchia lo stile tipico del barocco siciliano. 

 

Piazza del Municipio (Punto panoramico)

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Arco Durazzesco 

(clicca sull'immagine per ingrandire)

L’interno è elegante, grazie al succedersi agile degli archi e delle colonne che lo suddividono in tre navate. Sono esposti una scultura raffigurante santa Caterina d’Alessandria, realizzata nel 1559 dal toscano Montanini, un bel coro ligneo del XVIII secolo ed una croce del XV secolo.

Le case si addossano l’una all’altra affacciandosi sulle strette vie, che fungono da veri e propri cortili. Si innalzano alte e strette e i portoncini, con arco in pietra arenaria, spesso hanno la chiave dell’arco con forma diversa da famiglia a famiglia.

I balconcini in ferro battuto, sostenuti da mensole, sono caratteristici per i reggivasi che sostengono le piante di basilico.

Sono case costruite con terra e pietre locali e qualcuna ha ancora i solai di tavola, le travi in legno e ripide scale di legno con botola.

 

Di particolare interesse è l’Arco Durazzesco di stile gotico – catalano che, al termine di una scenografica scalinata, permette l’accesso alla piazza della SS. Trinità.

Il XVII secolo ha visto alcuni signorotti impegnati nella costruzione di palazzi dalle forme maestose. Il Palazzo Miano – Pizzolo, il Palazzo Mauro, il Palazzo Bondì, il Palazzo Garufi – Schipilliti.

Nel 1900, si è innestato uno stile floreale aggraziato e un più monumentale classicismo. Un’edilizia modesta ma piacevole, un liberty minore  borghese ed operaio.

Su un’ampia terrazza, salubre ed ariosa, ai piedi della rupe su cui è edificato il castello normanno, sono sorte le prime case forzesi che hanno formato un piccolo borgo : Magghia.

Sono casette erette su enormi rocce sporgenti dal terreno o sul ciglio di un burrone. Casette di pietra e terra che hanno sfidato i secoli. Le case hanno l’ingresso su strettissime vie, mezzi di transito ma anche cortili ove spesso sono visibili recipienti scavati nella pietra arenaria utilizzati come scodella per gli animali.

Chiesa della Triade sec. XIV

(clicca sull'immagine per ingrandire)

Piazza cittadina

(clicca sull'immagine per ingrandire)

 

 

Nell’antico quartiere rimangono i resti  della chiesa di S. Sebastiano, ad una navata con pianta rettangolare.

Per andare al Quartarello, si devono salire scalinate e attraversare cortili. Si trovano case ammassate le une alle altre, addossate alle strette viuzze intricate come un labirinto. Oggi sono case disabitate, ma tutto ciò che si ammira sembra ridestare la vita febbrile e vibrante che si svolgeva nell’antica cittadina.

 

Gastronomia

Cacciagione e pesce, ma anche carne (ovina, bovina e suina) costituiscono i secondi piatti del forzese. Coniglio all’agrodolce, braciole alla messinese, salsiccia arrostita, stoccafisso a ghiotta, sarde a beccafico, assieme ai tradizionali maccheroni al sugo. Il tutto è condito con olio locale e bagnato dal forte vino rosso forzese, accompagnato dai tradizionali antipasti e contorni a base di verdure, di melanzane, peperoni sott’olio, olive bianche e nere, pomodori secchi. E per rinfrescare la gola nei momenti di maggiore arsura è sufficiente ricorrere alla “granita al limone” sapientemente preparata dai baristi locali.

Manifestazioni

 

- 14 settembre         Festa del SS. Crocifisso. Nel Duomo l’immagine del Crocifisso è condotta, dalla sua cappella, presso l’altare maggiore, tra grida di osanna dei fedeli, suoni di campane, spari e musiche. A sera l’uscita della Croce: l’immagine sacra è fatta sostare presso l’antico portone rinascimentale, con spettacolo di fuochi d’artificio. Il corteo religioso si snoda lungo l’antico corso. Il SS. Crocifisso, protettore del paese, è portato a spalle dai devoti, preceduto dai confrati della SS. Trinità e dalla congregazione femminile del “Cuore di Gesù”, e seguito dalla banda musicale.

 

- 1ª domenica di giugno

   ad anni alterni (dispari)     Festa della SS. Trinità. La gente di Forza d’Agrò, con in testa l’antica confraternita della SS. Trinità e l’alto stendardo rosso che la contraddistingue, parte dalla chiesa della Triade e in corteo si reca ad accogliere i fratelli di Gallodoro. L’incontro tra le due comunità avviene in aperta campagna con la scenografica vista della baia taorminese. I due cortei si avvicinano lentamente, facendo svettare le rispettive insegne. Il bacio, simbolo di buon augurio, conferisce sollievo a tutta la popolazione che si lascia andare a manifestazioni di affetto e di amicizia. Alla fine della celebrazione eucaristica e dopo la processione degli stendardi, in segno di ospitalità, sono distribuite a tutti i presenti delle piccole ciambelle dette “cuddure”. Al calar della sera, la “vara” della SS. Trinità è portata in processione.

 

- Lunedì di Pasqua    Festa dell’Alloro. La tradizione vuole che il lunedì di pasqua si svolga la Processione dei Sacri Oli. Vengono anche realizzati degli stendardi di alloro, con foglie disposte su un telaio di canna o di legno, che sono portati in processione fino alla piazza di S. Antonio, ove ricevono la benedizione. Anche in questa occasione avviene la distribuzione delle “cuddure”

 

Notizie Utili 

Notizie Utili 

Municipio : p.zza Giovanni XXIII  Tel. 0942-721016

Guardia Medica : via De Gasperi Tel. 0942-721037

Farmacia Brunetto dr. Francesca - viale delle Rimembranze, 7 - Tel. 0942-721082

Ristoranti - Bar e Pizzerie

Ristorante Bar Pizzeria "Villa Souvenir"

v.le delle Rimembranze, 11 - Tel. 0942-721078

Ristorante Bar Pizzeria "Abbazia" - p.zza Giovanni XXIII - 

Tel. 0942-721168

Ristorante Bar Trattoria  "da Riccardo" - 

v.le delle Rimembranze, 1  Tel. 0942-721074

Ristorante Pizzeria "La Montagnola" - Piazza S. Antonio

Ristorante "Riviera Ionica" - contrada Fondaco Prete - 

Tel. 0942-756024

Bar "Agrillea" - via Nazionale km 39 - Tel. 0942-751338

Bar Eden - piazza Cammareri. 1 - Tel. 0942-721012

 

Alberghi e Campeggi:

Campeggio Patanè Antonella - c.da Fondaco Prete - 

Tel. 0942-751158

Crystal Sea Hotel -  Via Nazionale. km. 39 - Tel. 0942-756092

Albergo "Villa Souvenir" - v.le delle Rimembranze -

Tel. 0942-721078

Hotel Baia Taormina - via Nazionale km. 39 - Tel. 0942-750940

 

 

 
 
 
 
 
 
 

 Il testo e le fotografie sono state liberamente tratte da notizie forniteci dal comune. Il copyright del testo presente in questa pagina è di esclusiva proprietà di "Estateinsicilia.it".
Pertanto qualunque riproduzione parziale o totale comporta la violazione di detto copyright e sarà perseguita a termini di legge italiana ed internazionale. 

Per informazioni su itinerari, indirizzi, ed altro clicca qui sotto !

 

Visita le 

Isole Eolie

 Luoghi da Leggenda !

 

Visita Taormina

 Uno dei più bei palcoscenici della Sicilia

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

    

 

        

Risoluzione consigliata 1024 x 768.

Browser consigliato : Internet Explorer ver. 5.0 o successiva.

Estateinsicilia.it fa parte del Network 

" ITALIATURISMO.com - Alla scoperta delle preziosità italiane - " 

Ogni violazione o duplicazione del sito o di parte di esso 

sarà perseguita a termini di legge.

Production : FABIO FERRARA (2001). All rights reserved.

(Tutti i marchi sono registrati dai singoli proprietari)