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PROVINCIA DI SIRACUSA

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PROVINCIA DI SIRACUSA
    

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Siracusa da visitare

Splendida città greca, in antichità fu la più importante città della Magna Grecia. Spettacolari sono le testimonianze protrattesi fino a noi. Il monumento più famoso è il teatro greco, di circa 140 metri di diametro fu uno dei più grandi dell'antichità, poi si possono vedere i resti dei vari templi. e dell' acropoli, 

 

 

Da visitare:

Il teatro greco, uno degli esempi più imponenti di architettura teatrale del mondo greco, il suo diametro è immenso.. circa 150 metri, fu ricavato interamente dalla roccia della collina adiacente il teatro, fu rimaneggiato più volte anche dai romani.

 

L'ara di Gerone, è il più grande altare sacrificale giunto fino a noi, si estende infatti per circa 5000 mq, ed era probabilmente un'altare sacrificale per Zeus Liberatore. 

 

Anfiteatro romano, fu ricavato totalmente nella roccia, e di grandi dimensioni. 

l Latomia del Paradiso, antica cava di circa 30 metri di profondità che comprende l'orecchio di Dionisio, e la Grotta dei Cordari. L'orecchio di Dionisio, e una formazione calcarea, che ha un particolarissimo effetto acustico, cioè da fuori si sente anche il più piccolo suono, proveniente dall'interno, mentre la grotta dei cordari, è una enorme grotta che anticamente ospitava i lavoratori della corda.  
  Nel Duomo, l'ultima elaborazione è del '700, ma è stato riadattato numerose volte, e, la parte più antica è addirittura un tempio, infatti, la prima chiesa paleocristiana di Siracusa, fu fondata all'interno e sulle colonne dell'immenso tempio di Athena, che tuttora sono evidenti nei lati della chiesa. E' forse il più spettacolare riutilizzo di un luogo di culto esistente in Sicilia. 
STORIA:
Siracusa è s
ituata in una splendida baia nella parte sud- orientale della Sicilia. 
La particolarità di Siracusa è un isola collegata con un ponte alla terraferma, chiamata Ortigia. 
L'isola di Ortigia è il luogo dove vi sono le più importanti testimonianze del suo glorioso passato.
La città, la più antica della Sicilia dopo Naxos, fu fondata secondo Tucidide attorno all'anno 730 a.C. da dei coloni corinzi e prese il nome di Syraka, ovvero il nome di una palude vicina.
Divenuta ben presto uno dei centri più potenti e nevralgici della Sicilia per la sua posizione strategica nel bacino del Mediterraneo.
Le sue mire espansionistiche portarono a fondare nuove colonie Arkai nel 663 a.C. , Casmene nel 643 a.C. e Kamarina nel 598 a.C.
La gestione del potere a Siracusa in un primo momento fu concentrata dei Gamoroi , poi verso l'inizio del V sec. a.C. passò alla democrazia, ma fu un breve periodo perchè ci fu il ritorno degli Gamoroi, e l'instaurazione della tirannide dei Dinomenidi di Gela, che coincisero con una grande espansione della città, che, si pose alla guida della "Magna Grecia" contro i Cartaginesi sconfiggendoli nella battaglia di Imera nel 480 a.C.
Atene non vedendo di buon occhio l'espansione di Siracusa nel Mediterraneo, mandò una spedizione allo scopo di annientare la città, ma Siracusa riuscì a sconfiggerli. 
Successivamente tornarono all'attacco i cartaginesi che sconffissero Selinunte, Agrigento e Imera e costrinsero Siracusa alla resa.




Alla morte di Dionisio, gli successe il figlio Dionisio II. Si riaccesero nuovi conflitti interni, e i Siracusani chiesero aiuto, contro il tiranno, alla madrepatria Corinto, che nel 344 invio' in Sicilia una spedizione guidata da Timoleonte, il quale riusci' ad avere la meglio sulle forze di Dionisio II, e trattò con lui la pace. Timoleonte si trovo', poi, ad affrontare una nuova offensiva dei Cartaginesi, che si concluse con la loro grave sconfitta, presso il fiume Crimiso, nel 341. 
Timoleonte poté, infine, dedicarsi a rimettere ordine in Sicilia, a ricolonizzare le campagne, ed a rinvigorire l'elemento greco, mantenendo, in politica, una posizione moderata.
Alla sua morte, gli successe Agatocle, capo del partito democratico radicale, che si sbarazzo' degli oligarchi, e nel 307, mentre era in corso una nuova guerra contro i Cartaginesi, assunse il titolo di re. Un anno dopo, Agatocle, conclusa vittoriosamente la guerra, si rese padrone di tutta l'isola. 
Alla sua morte, gli successe Ierone II, che tenne il potere per circa cinquant'anni, dal 269 al 215 a. C.
In questo periodo, Ierone, si alleò tra l’ altro con Roma.
Il suo successore, il figlio Ieronimo, alleatosi invece con i Cartaginesi, fù sconfitto dai Romani che, conquistarono e saccheggiarono Siracusa nel 213 a. C.,nonostante le armi inventate da Archimede, dopo la unirono alla provincia di Sicilia, pur assicurandole ancora il ruolo di città capitale. 
Con la caduta di Roma, Siracusa segui' le alterne vicende della Sicilia, e fu occupata da Vandali, Goti e Bizantini, finchè nell'878 cadde nelle mani dei Musulmani.
In età normanna e sveva, Siracusa, pur cedendo a Palermo il ruolo di città capitale, continuo' a mantenere una notevole importanza, traendo vantaggio anche da un'ampia ristrutturazione urbanistica. 
Il castello Maniace è un mirabile esempio di architettura d'età federiciana, ed è anche il simbolo del potere militare di Federico II di Svevia, e dell'accentramento statale operato da questo sovrano. 
Sotto il dominio aragonese, Siracusa divenne capitale di un territorio vasto, comprendente nove comuni. Sorsero in questo periodo eleganti dimore baronali, e chiese e conventi, tra i quali Santa Lucia, San Benedetto e l'Annunziata. 
Tra il Cinque e il Seicento, in età spagnola, l’insediamento di Gesuiti Carmelitani e di altri ordini religiosi, determino' nuove trasformazioni nell'urbanistica cittadina, secondo i dettami del nuovo gusto barocco, che tuttavia a Siracusa assume contorni specifici e peculiari.
A causa principalmente dell'incalzante minaccia turca, vennero innalzati imponenti bastioni attorno alla città. Dopo il terremoto de1 1693, Siracusa fu in parte ricostruita, e gli interventi di ristrutturazione continuarono per tutto il XVIII sec. Tra il XVIII sec. e l'Ottocento, si assistette a nuove trasformazioni urbanistiche e culturali; molti edifici religiosi vennero confiscati e destinati ad uso pubblico. Tale processo si accentuò dopo l'unità d'Italia, quando fu deciso l'abbattimento delle mura spagnole.
 

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